Creatività è lavoro? Vogliamo fare della creatività il nostro lavoro, vendere le nostre idee frutto di un’infinita quantità di tempo passata ad arrampicarci sui vetri per trovare una maniera di dire “la nostra”. Un’infinità di tempo passata a sognare una maniera diversa di vivere, non solo il quotidiano, ma un’intera vita. Un’infinità di tempo passata a riappropriarsi del tempo, inteso come ore nell’arco di una giornata, senza guardare indietro ma solo intorno a noi, per esserci e guardare senza far finta di non vedere.
Come si puo’ fare dell’arte il proprio lavoro? sicuramente è una sfida, contro tutti… anche contro sè stessi. Pero’ è anche “scoperta” e questa è la cosa piu’ interessante. “Scoprire” è affascinante come una nuova avventura di Benoît Sokal, ma poi bisogna fare i conti. Bisogna smettere di sognare e pensare che è tutto reale, che il viaggio fatto è da vendere, che la vera avventura resta dentro e non si puo’ raccontare nei dettagli. Dobbiamo far finta che il prodotto finale sia la meta, mentre dentro non vediamo l’ora di riprendere il viaggio.